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PROTOCOLLO DEL 16/06/04

LO SVILUPPO SOCIALMENTE SOSTENIBILE e COMPATIBILE
E LA RESPONSABILITA’ SOCIALE NEL SISTEMA BANCARIO
 
 Il Protocollo siglato con Abi, oltre a costituire una significativa premessa al rinnovo del contratto collettivo di settore, rappresenta una ulteriore fase di un percorso di consolidamento del metodo concertativo nel settore del credito, di grande valenza ieri nella fase di risanamento e oggi indispensabile per orientare il sistema verso uno sviluppo socialmente compatibile nel mutato scenario caratterizzato anche dall’esigenza di un rafforzamento della reputazione complessiva dello stesso, dopo le gravi vicende finanziarie e giudiziarie di questi anni.
 
Infatti già nel Protocollo del 1997, fortemente voluto dal Sindacato, veniva sottolineato “il riconoscimento nella centralità delle risorse umane, nella loro motivazione e partecipazione, secondo principi di collaborazione, di responsabilità diffuse e di pari opportunità”. Il nuovo Protocollo intende andare oltre, lungo i binari anticipati dall’accordo dell’aprile 2002 centrato sul miglior utilizzo delle risorse umane, per orientare l’evoluzione delle imprese bancarie verso un modello di sviluppo socialmente sostenibile e compatibile impegnandosi a favorire la diffusione, nell’ambito del sistema bancario, della cultura, dei principi e dei valori connessi alla responsabilità sociale così come definita e formulata nel Libro Verde della Commissione Europea del luglio 2001.
 
L’intesa raggiunta su un quadro di relazioni sindacali partecipate in linea con i nuovi orientamenti oggetto in questi giorni di confronto tra CGIL CISL e UIL e Confindustria e la condivisione di ABI è per la Fiba-Cisl motivo di soddisfazione.
L’esigenza di una svolta è ancora più avvertita oggi per la necessità, stigmatizzata dalle massime autorità del mondo politico e finanziario, di un profondo ripensamento di stili, comportamenti e prassi delle aziende bancarie.
 
In questo senso la principale caratteristica del Protocollo odierno è di offrirsi come strumento di “governo” del sistema bancario, a partire da una ribadita condivisione di principi e valori tra le parti stipulanti e in vista di un rinnovo del ccnl che dovrà svilupparsi in coerenza con questa intesa preliminare.
 
In particolare il testo siglato sottolinea come:
 
-         diventa obiettivo comune la valorizzazione delle risorse umane, offrendo parità di sviluppo professionale, formazione continua, mobilità su diverse posizioni di lavoro, criteri adeguati di valutazione, la qualità delle prestazioni, degli ambienti, della prevenzione;
 
-         vada garantita coerenza tra parole e fatti nel delicato tema dei sistemi incentivanti e della valutazione del personale attraverso trasparenza e oggettività nei sistemi, obiettivi di qualità e non solo quantitativi, comportamenti adeguati, rafforzamento ed integrazione delle procedure contrattuali che ricerchino soluzioni condivise. Per dirimere controversie aziendali su questi temi relative anche a violazioni delle procedure, viene istituito un livello di confronto in sede Abi;
 
-         Il lavoratore impegnato nella rete vendita dovrà ricevere una formazione adeguata e entrare in possesso di informazioni e regole chiare rispetto ai comportamenti da seguire nella relazione con la clientela anche nel caso di vendita di prodotti finanziari, della “propensione al rischio” del cliente rispetto alle caratteristiche del prodotto.
 
-          viene anche assicurata “la piena applicazione delle garanzie di legge e di contratto a tutela, sia sul piano civile che penale, di coloro che abbiano operato nel rispetto delle istruzioni ricevute e con correttezza e con buona fede”: si intende così chiudere la fase di forte preoccupazione diffusa negli ultimi mesi e a cui il Sindacato del settore si era impegnato a dare risposte;
 
-         vanno rispettati, anche fuori dei nostri confini in un mercato globale, i diritti fondamentali dei lavoratori;
 
-         vadano perseguiti quei valori etici che ispirano l’attenzione verso gli impatti sociali e ambientali nell’esercizio della propria attività.
 
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Dentro uno scenario così articolato di ricadute di una nuova sensibilità sociale, non poteva mancare un punto dedicato ai processi che colpiscono le aziende del credito meridionali:
 
-          Il Protocollo richiama a porre la massima attenzione nell’ambito delle procedure di confronto in sede aziendale e di gruppo per l’utilizzo mirato e selettivo di risorse del Fondo nazionale di solidarietà di settore destinate alla formazione.
 
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La seconda parte del testo è dedicato alle aziende che volontariamente adottano la Responsabilità sociale d’impresa. All’impegno a diffondere e favorire principi e prassi nel sistema italiano ed europeo,
si accompagna la decisione di istituire un Osservatorio nazionale paritetico.
Oltre al sostegno di strumenti volontari come il bilancio sociale o i codici etici, l’Osservatorio cercherà convergenze tra le parti su temi consolidati (come pari opportunità professionali, azioni positive, salute e sicurezza) e su temi originali (come tempi di lavoro e tempi di vita, gestione del patrimonio intellettuale delle aziende e le stesse relazioni sindacali). Tra i temi di lavoro sono inseriti anche “assetti del sistema creditizio meridionale e rapporti banche-imprese”.
Si conviene di organizzare congiuntamente una Conferenza periodica sui suddetti temi aperta al confronto con la partecipazione di organismi qualificati espressione della Società civile.
 
E’ di tutta evidenza la qualità dell’accordo e di come esso risponda alle nostre esigenze poste preliminarmente al confronto. Esistono oggi tutte le basi per una trattativa di merito che sciolga, intanto, fin dagli incontri del 25 giugno e del 2 luglio, le distanze registrate tra le parti sul metodo di calcolo dell’adeguamento economico, per poi procedere ad esaminare l’insieme della piattaforma largamente approvata da lavoratrici e lavoratori del credito. L’augurio è che si possano affrettare i tempi, pur senza nascondersi le criticità di un confronto che resta di grande complessità.
 
 
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